Potrà sembrare una scena di “Io, Robot” o di “Star Wars” invece è realtà! Con Optimus, la Airobotics è la prima azienda al mondo ad aver ottenuto l’autorizzazione per far volare droni senza pilota. Una certificazione rilasciata dalla CAII (Autorità per l’aviazione civile di Israele) che dà vita a una innovazione, se non addirittura a una rivoluzione nella storia dei droni a uso civile.
Per essere più chiari è necessario un approfondimento. Fino ad oggi si è parlato di volo automatico nel caso in cui il drone procede in autonomia ma con l’obbligo di un pilota che sia pronto a intervenire all’occorrenza prendendo il comando del velivolo. Nel caso di Optimus invece si parla di volo autonomo, ossia volo in cui il drone procede senza intervento umano. Allo stato attuale in Italia quest’ultima opzione è vietata.
La figura umana in Optimus è sostituita da un software e da una intelligenza artificiale. Tutto nasce dall’esigenza di Airobotics di sviluppare un progetto che venga incontro da un lato agli elevati costi della manodopera e dall’altro dal notevole incremento di tale mezzo nella logistica. Formare piloti costa di certo di più che programmare un software che potrà consentire anche ai clienti di effettuare missioni molto complesse.
Optimus è in grado di volare per 30 minuti con un carico di 1 kg. La creatura di Airobotics si compone inoltre di una stazione base completamente automatizzata da cui il drone decolla e atterra senza alcun intervento umano. Un software ad alta integrazione consente agli utenti di programmare e gestire le missioni con un semplice clic. «In sintesi – dichiara la società – togliendo la componente umana del pilota dall’equazione drone abbiamo ottenuto una grande conquista: aprire la strada a un vero compimento della visione robotica».